Al Salone del Libro c’eravamo anche noi, in incognito, per capire come si muove il mondo dell’editoria digitale in Italia.

Per l’occasione, e per non perdere l’allenamento, abbiamo realizzato #primaveradigitale, un tweet-book che raccoglie i tweet che hanno accompagnato lo svolgimento del  Salone.

Il titolo del nostro tweet-book riprende il tema principale di questa edizione del Salone: la #primaveradigitale, appunto. A dispetto del nome però quello che abbiamo potuto notare è stato che di digitale non c’era poi molto, sia per quanto riguarda i servizi ai visitatori (niente wifi nè postazioni per pc o plug corner ufficiali) sia per quanto riguarda lo spazio esiguo dedicato alle case editrici indipendenti e digitali e ai nuovi incubatori.

Dai convegni che abbiamo seguito sono emersi alcuni particolari:

  • gli scrittori che decidono di affidarsi all’editoria online di solito lo fanno come ultima spiaggia perchè non trovano editori tradizionali che li pubblichino
  • le case editrici tradizionali stanno iniziando ad affacciarsi al mondo dei social network ma lo fanno più che altro perchè li ritengono buoni mezzi promozionali
  • gli editori indipendenti sono piccole realtà che si muovono nel mondo del digitale abbracciando progetti diversi.

In linea generale la visione dell’editoria italiana nei confronti dell’online è molto ingessata: rappresentati di case editrici cartacee hanno più volte sottolineato che il mercato dell’ebook in Italia è molto basso (1%) senza tener conto che nel giro di un paio d’anni si è passati dallo 0,1% all’1%, appunto.

Ma la verità è che nonostante questa tendenza a minimizzare il fenomeno, il Salone del Libro è esploso su twitter, alle conferenze la percentuale di persone che scriveva su supporti digitali era decisamente maggiore di quella che scriveva su carta, e gli stand con tablet e eReader erano sempre affollatissimi.

Fateci sapere cosa ne pensate, siamo su Twitter ;) @udieci

Instagram picture di @hub09

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